Valle Brembana

La Fauna delle Orobie



L'Aquila reale è un uccello rapace di grandi dimensioni, con la testa nettamente sporgente, coda ampia e lunga quasi quanto la larghezza delle ali. Il colore è, nell'adulto, uniforme, marrone scuro con riflessi rosso-dorato sul dorso e sul capo, mentre negli individui giovani o immaturi sono di norma ben visibili in volo le macchie bianche sulle ali e sulla coda. Durante il volteggio le ali sono rivolte verso l'alto a formare una "V" molto aperta. Si distingue in volo dagli altri rapaci soprattutto per le notevoli dimensioni che nella femmina possono arrivare fino a 2 metri di apertura alare ed a 6 chilogrammi di peso.


L’area di diffusione dell’aspide è vastissima e comprende tutta l’Europa centro-meridionale (Francia, Germania, Austria, Svizzera, Italia). E’ diffusa in tutto il territorio italiano, anche se presente in modo assai vario, ad eccezione della Sardegna non è esistita finora alcuna specie di rettile velenoso.


vive in branchi, talvolta numerosi, composti da femmine con piccoli, guidati da una vecchia femmina (guidaiola). I maschi adulti restano appartati e si aggregano al branco soltanto nel periodo degli accoppiamenti (ottobre-novembre). Animale molto attento, agile e capace di rapide scalate, salti e "voli" su rocce nude e ripidissime. I piccoli (uno, raramente due) nascono in maggio-giugno e raggiungono la maturità sessuale al secondo anno.


E' un ottima pascolatrice negli alti pascoli alpini, in Valle Valle Brembana ve ne sono circa 1000 capi. La distingue dalle altre specie il lungo pelo che varia di colore a seconda della razza: Marin, Farinel, Nigru, Camosc.


Lo si trova anche a basse quote, le femmine e i piccoli vivono in piccoli gruppi, mentre i maschi vivono appartati seppure in prossimità del gruppo. La specie presente nella nostra vallata ha dimensioni che non superano i 75 cm in altezza e 1,30 m in lunghezza, per un peso che puo' raggiungere nei maschi adulti intorno ai 32 kg. Attivo anche di giorno sebbene di abitudini crepuscolari e notturne. Vista e odorato acuti, agile e veloce nella corsa, buon nuotatore.


Abita normalmente i boschi di conifere; in primavera ed in autunno si spinge a volte molto in basso, anche nei pressi dei centri abitati; d'estate, invece, risale talvolta sopra il limite arboreo. I branchi sono composti da femmine e piccoli, mentre i maschi fanno vita solitaria, riunendosi al branco in autunno, al momento della riproduzione. I boschi si riempiono allora dei loro bramiti, con cui ciascun maschio segnala la propria presenza sia alle femmine che ai rivali, con i quali ingaggia furiose lotte per il possesso delle femmine. Dopo 33-34 settimane di gravidanza, verso la fine di maggio, nasce il piccolo cerbiatto (molto raramente vi sono parti gemellari) con il manto a macchie bianche.


Il suo ambiente preferito consiste in versanti ripidi e rocciosi, esposti a sud e caratterizzati da prati alpini e subalpini, in parte con la presenza di arbusti nani quali ad esempio il ginepro, il mirtillo nero, il mirtillo rosso o il brugo. La presenza di alberi non è indispensabile. La distribuzione altitudinale varia a seconda della stagione. Durante il periodo riproduttivo le coturnici si trovano al di sopra del limite del bosco mentre nel periodo invernale possono anche abbassarsi ad altitudini di 700 - 800 m.


Nelle zone più settentrionali acquista un colore invernale caratterizzato da macchie bruno-bianchicce. E' un animale coraggiosissimo e non sono rari i casi in cui aggredisce l'uomo, staccandosi da lui solo dopo una lotta molto prolungata. A volte addenta le gambe dei cavalli che passano accanto al suo rifugio. La donnola è molto agile sia nel correre che nell'arrampicarsi e nel nuotare. L'unico rapace in grado di catturarla senza timore è l'astore. Un'esemplare catturato da giovane può essere facilmente ammaestrato e divenire compagno domestico al pari di un gatto.


D'inverno e' coperto da un pelo morbidissimo e candido. E' presente in Valle Brembana. Bello e spietato, l'ermellino è un piccolo, agilissimo predatore capace di muoversi con destrezza sulla neve, tra le rocce, sugli alberi ed in acqua. Il colore mimetico e la velocità con cui si muove lo rendono particolarmente temibile per i piccoli animali e difficilmente avvistabile per i naturalisti. E' molto simile alla donnola, da cui si distingue per le dimensioni inferiori e per il ciuffo nero all'estremità della coda.


La Faina vive nelle foreste decidue, ma anche in aree collinose aperte e rocciose, e sulle Alpi Orobie raggiunge anche i 2000 metri di altitudine. E’ frequente presso le aree abitate dove può incontrare facilmente le sue prede. La Faina (Martes foina) ha all’incirca le stesse dimensioni della martora (Martes martes), ma è più pesante; inoltre differisce da quest’ultima anche per la presenza di una larga macchia bianca sul petto e sulla gola, per la pelliccia più ispida e per avere la superficie plantare nuda. Molto particolari sono le orecchie a punta e la coda pelosa. E’ un animale principalmente solitario, ma nel periodo riproduttivo vive in piccoli gruppi familiari che si sciolgono alla fine dell’addestramento.


Noto anche col nome di Fagiano di monte, il gallo forcello deve il suo nome alla forma della coda. Il forcello in primavera entra nel periodo degli amori: il maschio emette un caratteristico gorgoglio, udibile a grande distanza; hanno poi inizio furiose lotte tra i maschi per il possesso delle femmine. Tali lotte possono essere molto aspre e portare addiritura alla morte di uno dei contendenti. Come il suo parente gallo cedrone, il forcello si esibisce quindi davanti alle femmine in un balletto.


La Lepre bianca appartiene a quelle specie a distribuzione cosiddetta boreo-alpina o artico-alpina, presenti sia nelle regioni nordiche europee sia nelle catene montuose dell’Europa meridionale (Pirenei, Alpi, Appennini, Carpazi), ma del tutto assenti nelle regioni centro-europee, cosicché i due areali risultano nettamente disgiunti.


Abitudini prevalentemente notturne, silenziosa e piuttosto legata al proprio territorio. Di udito e olfatto fini, ma di vista poco acuta. Nuota bene, ma solo in casi di necessità, corre veloce con improvvisi scarti di direzione e spicca salti molto lunghi.


Facile da avvistare, anche a causa del caratteristico ed acutissimo fischio che emette quando è impaurita, la marmotta è molto diffusa nel Parco. Parente dello scoiattolo, al contrario di questo vive sul terreno e forma dei gruppi numerosi. Scava lunghe tane: quelle estive abbastanza superficiali e con molte uscite, quelle invernali più profonde e con un'unica uscita, che viene accuratamente chiusa quando la marmotta cade in letargo insieme al suo gruppo.


La pernice bianca è una specie caratteristica dell`ambiente alpino delle Orobie e nivale e si riconosce per il suo piumaggio estivo superiormente bruno con macchie grigie, singole piume bianche e le ali e il ventre bianco. In inverno invece il colore del piumaggio è bianco ad eccezione della coda nera, che quando l`uccello è posato rimane comunque coperta dalle bianche copritrici caudali. altra caratteristica della pernice sono le zampe ricoperte da piume bianche, più fitte durante l`inverno. Il maschio si distingue per una striscia nera (in autunno-inverno) o bruno scura (estate e fino metà settembre) che dal becco attraversa l`occhio e per una caruncola rossastra del sopracciglio ben sviluppata. Nella femmina le penne fra l`occhio e il becco sono bruno chiare durante l`estate e bianche in inverno, inoltre la caruncola è poco sviluppata. L`età si determina sulla base delle remiganti esterne dell`ala, appuntite e lievemente fuligginose nei giovani dell`anno ed arrotondate e bianche negli adulti.


Le corna nel maschio sono imponenti (anche oltre 1 metro di lunghezza) con grossi rilievi (anelli), mentre nelle femmine somigliano a quelle delle capre. Femmine e piccoli fino a tre anni formano branchi molto numerosi, mentre i maschi adulti vivono solitari o in piccoli gruppi. Il periodo degli amori cade tra dicembre e gennaio, i piccoli (generalmente uno, raramente due) nascono a giugno.


La volpe è l'unico carnivoro di una certa dimensione, un tempo popolato anche da lupi ed orsi. Soltanto l'aquila può attaccare prede di dimensioni simili a quelle della volpe (e, a volte, la volpe stessa); certamente, però, i grandi erbivori sono fuori dalla loro portata. Per la sua grande capacità di adattamento la volpe è avvistabile ovunque nel Parco delle Orobie.